New York, 1917

domenica 29 maggio 2011

Obama è su Twitter, noi preferiamo Facebook

 Stefano Epifani, professore presso la facoltà di Scienze della Comunicazione de La Sapienza, ha realizzato una ricerca nella quale ha analizzato l’utilizzo di facebook da parte dei politici italiani. “E’ il secondo anno che monitoriamo il rapporto fra politica e Web 2.0 E in questo periodo Facebook è cresciuto enormemente. Di qui l’idea di concentrarsi solo su questo aspetto, visto che ha cannibalizzato molti degli altri strumenti di comunicazione sulla Rete, blog in primis”.
 La ricerca è stata condotta su tutti i parlamentari (un lavoro impegnativo considerando che sfiorano il migliaio) su tutti i sindaci di capoluogo e su un campione rappresentativo di amministratori a livello locale.
 Quel che è emerso in maniera significativa è il fatto che il più alto numero di profili Facebook appartiene ai parlamentari, non tanto ai sindaci. Questa è da considerarsi una stranezza dato che il social network nasce con l'idea di "stringere amicizie" e che, quindi, dovrebbe avere maggior partecipazione da parte di chi, come i sindaci, è più a contatto diretto con il territorio.
 Tra i diversi profili dei parlamentari salgono sul podio quelli di: Nichi Vendola, seguito da Renzi e da Di Pietro. Con clamoroso distacco segueno Bersani, Berlusconi; gli ultimi posti vanno alla Gelmini e Alfano.
 Facebook viene usato per la comunicazione politica dei rappresentanti dei vari partiti; la sua forza consiste nel poter dialogare con i vari "amici" in maniera meno formale di quanto non possa succedere con un qualsiasi altro mezzo di comunicazione. E' questo che i giovani elettori cercano dai propri leader.

3 commenti:

Valentina R ha detto...

Secondo me Facebook può essere un'arma a doppio taglio, soprattutto per chi, come i sindaci, è più "vicino" (fisicamente) ai cittadini. Forse esporsi a opinioni e confronti crea timore oppure non si sa bene come gestirli.

cecilia ha detto...

certo; gestire un libero confronto, per un personaggio pubblico, è cosa complicata e, talvolta, pericolosa.

Rita Coruzzi ha detto...

Secondo me è inevitabile che oggi tutti siano visibili e raggiungibili in rete, anche i politici. Certamente è un'arma a doppio taglio, ma la realtà è questa ormai, bisogna accetarla e cercare di utilizzare i nuovi mezzi a disposizione nel mondo migliore.