New York, 1917

sabato 28 maggio 2011

Come avere consenso elettorale con un blog, come perderlo con un sito

  La differenza tra il blog di Beppe Grillo e un qualsiasi sito di un partito italiano è notevole; questa non è data solo dal fatto che blog e sito internet sono due cose distinte.
 Gli obbiettivi sono i medesimi. Grillo, con il movimento Cinque Stelle da lui promosso, deve creare consenso attraverso la comunicazione politica; allo stesso modo i maggiori partiti italiani devono, se possibile, non perderlo.
  La teoria del consenso (politico), si basa su quella stessa logica di mercato che fa si che un prodotto venga venduto meglio di un altro; poco importa, talvolta, di che tipo di merce stiamo parlando.
  E' vero: Grillo è un comico, è uno che con la parola riesce a coinvolgere grandi masse di persone, riesce a fare di queste un movimento politico che, alle ultime elezioni politiche, ha guadagnato voti. Molti giornalisti, politici, opinionisti, hanno liquidato il nascente partito  Cinque Stelle con il termine, a mio avviso limitativo, di anti-politica. Dunque: come liquidare, con uno stesso termine d'effetto, la classe politica italiana? Così vado "fuori tema", mi devo attenere al titolo.
  Un sito internet viene promosso per far si che il maggior numero di utenti possano visitarlo; questa ovvietà è ancora più palese nel momento in cui ci riferiamo ai siti dei diversi partiti politici. La differenza sostanziale tra la propaganda elettorale che può essere concepita sul web e quella promossa da altri mezzi di comunicazione sta nel far sentire il visitatore "attivo"; il poter commentare con le proprie opinioni quel che si pensa è alla base del clic.
 La partecipazione rende coinvolgente un sito internet (come anche un blog); ora, un qualsiasi elettore di certo non si aspetta che, dopo aver pubblicato un commento, la risposta venga firmata dal leader in carica a cui presto si accingerà a dargli il prorio voto; si aspetta però, per lo meno virtualmente, di essere preso in considerazione. Dubito che ciò accada su un sito statico come sono quelli dei nostri partiti nazionali che, più che promuovere un modo di pensare alla politica (nel suo significato etimologico), sembrano volerci proporre una nuova idea di business. Già, dimenticavo, questa è la comunicazione politica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse la differenza tra Grillo e tutta l'altra "eletta schiera" di politici è la lungimiranza: Grillo ha scelto il Web (mezzo interattivo e libero) e i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti; i dinosauri politici credono ancora fortemente nella Tv (mezzo solo divulgativo e controllabile) e i loro risultati sono, anche in questo caso, sotto gli occhi di tutti.
-spero di non aver scritto troppe parole e di non essere bloccato-

cecilia ha detto...

Sono più che d'accordo. Grillo usa SOLO il web anche perchè non avrebbe potuto scegliere la televisione.