New York, 1917

giovedì 26 maggio 2011

Multa dell'Agcom ai tg generalisti

L'agcom, l'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni ha multato per violazione della par condicio i telegiornali delle reti generaliste in quanto hanno dedicato troppo spazio al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il periodo elettorale.
Il problema evidenziato dall'Agcom è stato non tanto la presenza del premier in televisione, ma l'argomento trattato dallo stesso: la campagna elettorale per l'elezione al sindaco di Milano.
Fino al termine del ballottaggio vige il dovere di equilibrio e di correttezza dell'informazione; non possono, in alcun modo, essere diffusi i sondaggi sulle intenzioni di voto.
Calabrò, presidente dell'Agenzia garante, si è dovuto giustificare sostenendo che le sanzioni seguono “una valutazione strettamente giuridica e nessuna valutazione politica. La commissione ha fatto una valutazione tecnica e giuridica della situazione: la violazione c’è e le sanzioni ne sono la naturale conseguenza”.
Il 20 maggio, la violazione non solo c'è stata ma, a mio avviso, è stata palese. Senza troppe descrizioni: Berlusconi ha parlato, quasi come fosse a reti unificate, dell'elezione al sindaco di Milano: Letizia Moratti; con dietro il simbolo di partito ha dato libero sfogo ad ogni tipo di propaganda in vista dei prossimi ballottaggi. Dai direttori dei Tg è stato fatto passare il tutto come fosse un'intervista; tralasciamo il fatto che non vi fosse un contraddittorio.
All'Agcom un qualche dubbio di violazione della par condicio, per fortuna, non è sfuggito; ha chiesto spiegazioni ai direttori i quali non hanno saputo fornire una spiegazione esaustiva. Così è scattata la sanzione: 258mila euro Tg1 e al Tg4 per essere stati recidivi a seguito dell’ammonizione ricevuta nelle precedenti settimane e “soltanto” 100mila euro Tg2, Tg5 e Studio Aperto (Italia 1).
Mediaset annuncia di voler far ricorso al Tar.

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