"DODICI MESI SENZA PADRONI" è il titolo, in prima pagina, dell'edizione online de Il fatto quotidiano, diretto da Peter Gomez.
L'articolo racchiude, in poche righe, tutto l'entusiasmo della redazione; "eravamo una sporca mezza dozzina, oggi siamo nove", si legge.
Il giornale, inizialmente dal futuro incerto, ha potuto contare sulla crescente stima dei propri lettori che, di giorno in giorno, hanno dimostrato di apprezzare il duro lavoro dei giornalisti che vi partecipano. Mantenere aggiornato un sito d'informazione non è cosa semplice. Necessita di un minuzioso lavoro di scrittura in tempo (quasi) reale, di un continuo rapporto diretto con i fatti, i luoghi dai quali le notizie provengono.
Un altro aspetto fondamentale, per quanto lucroso, è dato dal fatto che, in rete, si rischia molto se si chiede ai lettori di contribuire finanziariamente per la crescita della testata. Infatti, nell'articolo di oggi si può leggere l'indecisione che, inizialmente, aveva portato Gomez e la sua "sporca mezza dozzina" a considerare l'ipotesi di chiedere contributi ai visitatori. "Il nostro giornale online è uno dei più seguiti d'Italia": questo è il motivo per il quale hanno deciso di non farlo; di non chiedere soldi ai propri lettori, di lasciare che la libera e gratuita informazione sul web rimanga una priorità.
Non nascondiamoci dietro ai fatti (economici): il giornale, oggi, può permetterselo. Con la pubblicità guadagna tanto da poter avere l'ambizione di crescere e non di chiudere come tante altre testate nate (e morte) in rete. "Oggi tocchiamo il mezzo milione [di visitatori]", scrivono.
Sicuramente, il loro sucesso è straordanario; a contibuire sono state le firme dei professionisti dell'informazione: Gomez, Travaglio, Padellaro; un trio che lascia il segno.
Facebook ha fatto la sua parte, molti giovani hanno cliccato su "mi piace" per essere vicini alla redazione, per dimostrargli stima ed affetto; questa è fiducia, quel rapporto che, a mio avviso, è indispensabile creare tra un giornalista e il suo lettore.
Facciamo trascorrere un altro anno con la speranza di tener ben saldi quei principi di libera e onesta informazione che devono rappresentare la base sulla quale si costruisce un giornale.
3 commenti:
E' proprio vero che "la sporca mezza dozzina" è riuscita a suscitare l'entusiasmo di mezzo milione di lettori che ormai sono legati al quotidiano da vera e propria passione...anch'io festeggio!
si, i lettori sono sempre di più; ed è un bene che sia così.
in questa giungla cerchiamo,disorientati, una informazione attendibile che non è certo quella di minzolini
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