Il sito di news online di Arianna Huffigton ha registrato 35,5 milioni di utenti unici contro i 33,59 del quotidiano della Grande Mela. Un risultato storico che per la prima volta scardina il primato assoluto del New York Times. Da oggi Arianna Huffington è la rivale numero uno del più celebre giornale americano; il suo scopo era quello di incalzare la fama mondiale del primato dell'informazione Usa. C'è riuscita; per ora.
Secondo la società di analisi ComScore, il mese scorso il blog democratico ha registrato 35,5 milioni di utenti unici contro i 33,59 del quotidiano della Grande Mela. Questo è un risultato storico, sotto tutti i punti di vista.
La Huffigton poteva contare su una corposa redazione di oltre 1200 giornalisti e su una base di traffico garantita, a cui si aggiungevano 25 milioni di lettori fidelizzati e 148 cronisti che già lavoravano per lei. L'imprenditrice è diventata miliardaria.
Il successo del giornale è stato servito dallo stesso New York Times che, dal 28 marzo, ha deciso che solo 20 articoli al mese potevano rimanere gratuiti, consultabili liberamente sul web. Mossa azzardata, ovviamente. Chi non si accontenta, deve pagare: 15 dollari in più al mese.
Al contrario, per la Huffigton, la priorità consisteva nel far concorrenza al Nyt, lasciando gratuite le notizie, usufruibili da qualsiasi pc connesso alla rete.
Le accuse su Twitter non mancano: il Nyt sostiene che il mese di maggio è stato buono, molti sono stati i visitatori della pagina web del giornale; la Huffigton ribadisce il fatto che, comunque, il successo del suo giornale sta mettendo a dura prova la redazione del nemico, sostenendo che: “in sei anni – scrive nel suo tweet – è stato distrutto quello che è stato fatto in un secolo”.
La Huffigton post sta diventando un gigante dell'informazione, non solo in America; questo non può lasciare indifferenti i giornalisti del Nyt, sempre sicuri del loro immutabile successo.
Come abbia fatto questa giovane donna a conquistare 35 milioni di visitatori molti se lo stanno chiedendo; è un giro di soldi, non solo d'informazione, che in questo momento lascia increduli i tanti analisti americani.
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