Si è scoperto che dall'amministrazione della Casa Bianca hanno lanciato il progetto di un internet-ombra per sostenere gli oppositori dei regimi dittatoriali. Al ministero dell'Havana, un alto funzionario del ministero, esperto in nuove tecnologie, lanciava l'allarme.
Il piano Usa prevede progetti segreti per creare reti indipendenti di telefonia mobile all'interno di Paesi stranieri, si basa su un prototipo di "Internet portatile" in grado di aggirare i server controllati dalla polizia, attivando reti di comunicazioni parallele che manderebbero in frantumi il sistema informativo vigente.
Il progetto americano è, ora più di prima, una priorità delle politiche di Obama; il timore è che si possa verificare ciò che è accaduto in Egitto quando Mubarak impose il blackout totale di Internet; i social network vennero utilizzati per portare avanti la rivoluzione.
Lo stesso provò a fare Gheddafi, cercando di isolare alcune zone della Libia dalla connesione al web.
Gli americani giustificano il progetto sostenendo che per non consentire più che i dittatori possano disporre liberamente del web, censurandola o addirittura oscurandola, è divenuto fondamentale investire su reti alternative di comunicazione che sfuggano al controllo delle autorità. Ovviamente, per gli Stati Uniti, Castro rientra tra i dittatori; Cuba, a sua volta, dev'essere liberata, per ora si accontentano del web.
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