Dall'era di Internet, la Cina non poteva escludersi.
Sono iniziate a maggio, e dureranno un anno circa, le elezioni cinesi. Questa consultazione avviene ogni cinque anni per eleggere i rappresentanti cinesi a livello cittadino e di villaggio; è un piccolo segnale di democrazia per questo grande Paese che, per lo meno localmente, cerca di dare rappresentanza al popolo.
Queste persone indipendenti che si fanno eleggere a livello locale, sono scrittori e intellettuali, ma anche contadini e piccoli artigiani che, con la rete, cercano di farsi conoscere. Hanno creato un vero e proprio mondo del web cinese; attraverso i più disparati blog, si scambiano opinioni, programmi. Con Twitter attirano l'attenzione per avere migliaia di seguaci.
Tutta questa intraprendenza non piace al Partito cinese; cercano di limitare gli effetti della rete attraverso vere e proprie campagne diffamatorie nei confronti di questi candidati che, per essere eletti, hanno bisogno di dieci firme; non di più.
La campagna elettorale, per la prima volta in Cina, passa dal web; questa dev'essere considerata una svolta per la difficile situazione dell'informazione nel paese asiatico. Che questo rimanga circoscritto a livello locale, pone dei limiti all'entusiasmo del popolo cinese, ma è comunque un primo passo.
Il fatto che le persone non vengano scelte dal partito è davvero un'oppotunità di crescita per questo immenso Paese che di libertà ne avrebbe davvero bisogno.
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